L’importanza del sorriso oggi

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Insieme agli occhi, il sorriso è la zona più espressiva del volto (© shutterstock.com).
F.B. Naini, L. Khamashta Ledezma

F.B. Naini, L. Khamashta Ledezma

lun. 21 novembre 2016

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L’importanza del sorriso nell’estetica del viso. L’analisi del sorriso rappresenta un importante aspetto della valutazione più generale dell’estetica del viso. Quando si guarda o si comunica con un individuo, lo sguardo dell’osservatore si sposta dagli occhi alla bocca, le due regioni più espressive del volto. In effetti, tra le zone più influenzano l’estetica generale del viso, il sorriso è secondo soltanto agli occhi.

Tipologie di sorriso
La letteratura scientifica descrive due tipi di sorriso. Un sorriso volontario e non correlato a nessuna emozione, per esempio quello che si fa quando si posa per una fotografia; è un sorriso ripetibile, spesso viene descritto come “sorriso simulato” o addirittura un “falso sorriso” o ancora, come lo definì il poeta inglese Thomas Gray, il “sorriso sociale”. Il sorriso spontaneo, invece, è un sorriso involontario, spesso associato con emozioni come la gioia. Questo sorriso implica grandi movimenti facciali e comprende anche l’uso degli occhi (da qui l’espressione “sorridere con gli occhi”), le narici e le labbra. Viene anche definito il sorriso di Duchenne o il “sorriso sincero”. La più grande distinzione tra i due tipi di sorriso è l’impiego, nell’ultimo, dei muscoli oculari. Già il pioneristico neurofisiologo francese Guillaume-Benjamin-Amand Duchenne de Boulogne (1806 - 1875) sottolineò questa distinzione fondamentale: i bambini di cinque mesi usano i muscoli degli occhi per sorridere quando la madre si avvicina, ma ricorrono a un sorriso senza “gli occhi” quando si avvicina un estraneo. Inoltre, quando un adulto utilizza il sorriso spontaneo si attiva l’area del cervello associata alle emozioni, diversamente da quando ricorre al sorriso simulato. È stato Paul Ekman (1990) a proporre la denominazione sorriso di Duchenne per identificare il sorriso spontaneo. Anche Charles Darwin lo ha enfatizzato descrivendo il peculiare abbassamento della porzione laterale delle sopracciglia come suo principale indicatore, piccoli movimenti che tuttavia sono la garanzia di essere di fronte a un sorriso spontaneo.

La nascita del sorriso
Sono state descritte due fasi del sorriso:
Fase 1: i muscoli elevatori si contraggono facendo alzare il labbro superiore fino a incontrare la resistenza delle pieghe nasolabiali.
Fase 2: in questa fase il labbro superiore si eleva ulteriormente, come anche le stesse pieghe nasolabiali. Il movimento generale tocca diversi gruppi di muscoli fino a quelli degli occhi che, partecipando allo sforzo del sorriso, formano l’espressione sopra descritta del “sorridere con gli occhi”.
Sempre Darwin ha fatto un’osservazione interessante al riguardo: se un individuo chiude un occhio non può fare a meno di sollevare il labbro superiore dello stesso lato del viso. Anche Ekman ha sottolineato come l’elevazione dell’angolo esterno del labbro superiore (quando l’occhio è chiuso) si debba esclusivamente all’azione dei muscoli oculari che tirano la pelle fino a contagiare il labbro stesso. Infine, si può riassumere così: la fase uno del sorriso è assimilabile al sorriso simulato, mentre la fase due a quello spontaneo.

L’estetica delle labbra
La valutazione estetica delle labbra è una parte importante del processo diagnostico e rappresenta il punto di partenza per una valutazione clinica del sorriso. L’analisi usa infatti l’acronimo inglese LAMPP (Lines, Activity, Morphology, Posture e Prominence) per descrivere i fattori presi in esame.

Le linee delle labbra
Rappresentano la posizione verticale delle labbra inferiori e superiori in relazione alla dentatura anteriore. L’equilibrio ideale si raggiunge quando il labbro superiore copre circa i due terzi degli incisivi; le donne tendono a esporre una porzione maggiore degli incisivi rispetto agli uomini. Le labbra inferiori e superiori devono essere valutate a riposo e in stato dinamico, per esempio quando si parla o si sorride.
La linea del labbro superiore può essere definita come la relazione verticale tra il bordo inferiore del labbro superiore e l’orlo dell’incisivo. L’ideale è quando il labbro superiore copre i due terzi dell’incisivo, esponendone circa 2-4 mm.
Una linea molto alta è spesso associata a una maggiore esposizione dei denti, mentre una linea bassa porta ad esporre meno di 2 mm dell’incisivo che, a riposo, potrebbe anche non essere visibile. In ogni caso, con l’avanzare dell’età questa misura si riduce, e spesso si accompagna anche da una maggiore esposizione dell’incisivo mandibolare.
Vig e Brund hanno stabilito i valori medi dell’esposizione dell’incisivo per gli adulti caucasici a seconda dell’età: la linea del labbro inferiore a riposo può essere definita come la relazione verticale tra il bordo superiore del labbro inferiore e l’orlo dell’incisivo. Il labbro dovrebbe coprire un terzo del dente e nell’atto del sorridere la linea del labbro superiore si dovrebbe elevare al punto che quella del labbro inferiore raggiunga il margine gengivale dell’incisivo, mostrando le corone e a 1-2 mm di gengiva. Si dice che l’esposizione delle gengive durante il sorriso sia più attraente nelle donne che negli uomini.
Le linee delle labbra sono spesso associate con le malocclusioni che i pazienti presentano, per esempio l’esposizione dell’incisivo mandibolare potrebbe essere maggiore in un malocclusione di classe III, invece è più grande per quanto riguarda gli incisivi centrali nelle malocclusioni di classe II.

Fonti:
Naini FB. Facial aesthetics: Concepts & clinical diagnosis. 2011, Wiley-Blackwell.
Naini FB, Cobourne MT, Garagiola U, McDonald F, Wertheim D. Nasofacial angle and nasal prominence: A quantitative investigation of idealized and normative values. J Craniomaxillofac Surg. 2016 Apr;44(4):446-52.
Naini FB, Cobourne MT, Garagiola U, McDonald F, Wertheim D. Nasofrontal Angle and Nasal Dorsal Aesthetics: A Quantitative Investigation of Idealized and Normative Values. Facial Plast Surg. 201 Aug;32(4):444-51.
Naini FB, Cobourne MT, McDonald F, Wertheim D. The aesthetic impact of upper lip inclination in orthodontics and orthognathic surgery. Eur J Orthod. 2014 Jul 12.

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