È la motivazione che parla al cuore, non le informazioni

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Alla dott.ssa Teresa Fehrenbach piace parlare degli scovolini interdentali. (Foto: Dental Tribune International)
Dental Tribune International

By Dental Tribune International

Wed. 9. November 2016

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La dottoressa polacca Teresa Fehrenbach ha lavorato in campo dentale dal 1980 e parla sempre con passione dell’importanza di una buona igiene orale. Ha uno studio privato in Germania e per quasi 12 anni ha portato avanti un programma di profilassi orale. Durante il congresso annuale FDI a Poznań, Dental Tribune Online ha parlato con lei del suo lavoro, della prevenzione in odontoiatria, e della sua idea circa l’importanza di una promozione efficace.

Dental Tribune Online: Dott.ssa Fehrenbach potrebbe raccontare ai nostri lettori qualcosa del suo background e del suo lavoro?
Dott.ssa Teresa Fehrenbach: mi sono laureata alla Wroclaw Medical University in Polonia tempo fa e ho acquisito una grande esperienza sul campo nell’arco di molti anni di lavoro presso una clinica privata tedesca. Mi sono concentrata sulla prevenzione dentale in Polonia e, con il tempo, ho cercato di promuovere l’igiene orale negli asili, nelle scuole e nelle università polacche. Torno spesso in Polonia dove tengo seminari e workshop sulle corrette tecniche di utilizzo dello spazzolino, sulla prevenzione delle patologie del cavo orale e sui prodotti più innovativi.
Mi sono occupata della profilassi individuale e di gruppo in Polonia e ho ricevuto riscontri molto positivi dai pazienti; il loro benessere, come quello del pubblico in generale, mi è sempre stato cuore. La mia convinzione è che per suscitare interesse e attenzione ci sia bisogno di un messaggio forte da veicolare. Mi rendo conto di essere un po’ schietta e diretta, ma finora le mie idee sono sempre state ben accolte.

Ha sempre spinto con grande forza la promozione della profilassi tra i professionisti del dentale, tenendo, tra l’altro, moltissime lezioni in Polonia. Qual è stata la sua esperienza in questo senso?
Abbiamo senza dubbio raggiunto molti successi in Polonia durante tutti i corsi tenuti. Si tratta di un approccio piuttosto nuovo, nessun altro punta così tanto sull’idea di corsi e seminari sulla profilassi orale espressamente dedicati ai dentisti e concentrati in uno o due giorni. Il corretto uso dello spazzolino non era materia universitaria durante i miei studi, una volta completato il corso, l’individuo ha finalmente una conoscenza approfondita del suo corretto utilizzo e dei migliori prodotti da scegliere. Secondo la mia opinione il prodotto più utile è lo scovolino interdentale seguito dallo spazzolino.

Ha affermato anche di aver lavorato con persone al di fuori dell’odontoiatria e aver persino cercato di convincere i politici a promuovere la profilassi.
Certo, nel tempo abbiamo tenuto grandi workshop con centinaia di partecipanti, ma anche incontri che mi hanno lasciato un po’ perplessa. Per esempio, organizzammo dei corsi di prevenzione orale nelle scuole e negli asili di una piccola città fuori Varsavia la scorsa estate. Il sindaco fu invitato e mi dedicò un’ora del suo tempo durante la quale gli esposi il mio punto di vista sul tema e gli parlai del perché la prevenzione fosse così importante. Per tutta risposta mi disse che prima di tutto bisognava stabilire se ne esistesse una reale necessità tra i bambini dell’asilo. Ne fui delusa, lo ammetto, perché non fui in grado di convincerlo riguardo all’importanza della profilassi e della validità delle mie convinzioni.
Proprio dopo quell’incontro mi sono ricordata di uno studio che lessi e che riguardava la prevalenza di carie tra i dodicenni europei con dentizione permanente. In Germania 0,7 denti mostravano carie contro i 3,2 della Polonia, un numero che comprendeva anche denti che dovevano essere rimossi a causa delle stesse carie o di lesioni conseguenti. Una combinazione di consumo di zucchero e pulizia insufficiente rappresenta la causa più frequente delle carie in Polonia: in effetti, i polacchi consumano più zucchero dei tedeschi. Alla luce di questi dati sui dodicenni, quale crede possa essere la situazione per gli adulti? È evidente che c’è un grande bisogno di igienisti dentali in Polonia, ma i dentisti non vogliono impiegarli.

Qual è dunque lo stato della salute orale in Polonia?
Secondo la mia opinione, il tema non gode di adeguata attenzione. In Polonia ci sono strutture private e pubbliche e, come avviene per esempio in gran Bretagna, le strutture pubbliche devono essere approvate dalla Narodowy Fundusz Zdrowia, il fondo sanitario nazionale polacco. Già dagli inizi degli anni novanta abbiamo assistito a un grande progresso nelle attrezzature dentali e nelle strumentazioni presenti all’interno delle nostre cliniche. Inoltre, se paragoniamo l’educazione dentale polacca con quella tedesca, si può rilevare che gli studenti polacchi fanno più esperienza clinica, la Polonia ha una delle reti più ricche di studi dentistici privati di tutta l’Unione Europea. Nonostante questo, il 50% dei dentisti lavorano senza un assistente. Come possono guadagnare consapevolezza riguardo alla prevenzione se sono concentrati solamente sul restauro? Ci sono circa 20 Associazioni dentali in Polonia, tre si occupano di implantologia, ma nessuna di profilassi.
Per 12 anni ho visitato gli studi dentistici in Polonia. All’inizio, i miei corsi sulla prevenzione erano frequentati da 200 o 300 dentisti che volevano aggiornarsi. Nel tempo, però, ho assistito a un calo di interesse e lo scenario è cambiato: i dentisti devono capire che migliorare la prevenzione e investire nella profilassi serve a guadagnare di più, e non è una perdita di tempo. Impiegando un’igienista dentale si può aumentare l’introito fino a 200 euro per ogni seduta di un’ora, i benefici finanziari sono evidenti.

Come possiamo quindi promuovere la prevenzione in odontoiatria?
Non è semplice, anche perché la prevenzione ha bisogno di essere combinata con altri fattori, come per esempio la motivazione e la comunicazione con i pazienti. La prevenzione migliore, infatti, passa per l’aggiornamento individuale, anche se alcuni lo ritengono uno sforzo troppo oneroso. Il dentista può spendere ore ed ore parlando del bisogno di ridurre gli zuccheri, del corretto uso dello spazzolino e della necessità di andare dal dentista due volte all’anno, tuttavia le sole informazioni non parlano al cuore della gente, solo la motivazione lo raggiunge. Questa è la sfida che sta dietro a tutta l’odontoiatria preventiva, soprattutto in quella pediatrica. La prevenzione è la mia passione e sono sicura che può diventare la passione anche di tanti altri colleghi. Prima la si insegna e prima si raggiungono risultati di successo. Può essere difficile cambiare la abitudini di un quarantenne, ma un bambino di sette anni è più facile da convincere: se si insegna a loro, già dall’asilo, poi trasferiranno quella consapevolezza anche ai genitori. In Germania c’è una canzone che si usa negli asili per aiutare i bambini a lavarsi i denti. Ha un bel ritmo e coinvolge tutta la famiglia (“La mamma si lava i denti, anche papà si lava i denti…” canta, ndr): l’ho tradotta in polacco e usata in molti dei miei corsi, con mia grande sorpresa ha funzionato sempre. Due volte all’anno insegniamo ai bambini come lavarsi i denti, ci sediamo con loro e parliamo di zucchero, frutta e igiene quotidiana. Io dico a tutti loro che quando hanno finito di giocare devono lavarsi le mani e, allo stesso modo, quando hanno finito di mangiare devono lavarsi i denti. Amo il mio lavoro e continuo ad amarlo ogni giorno.

Grazie molte per l’intervista.

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