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Il mercato dentale in Italia nel 2015 è andato in controtendenza rispetto agli anni precedenti, superando il dato del PIL nazionale con un + 4,1% del 2014. Questo il commento di Maurizio Quaranta, vice presidente dei dealers europei (ADDE).
Dato confermato dai dati ANCAD sulla distribuzione di attrezzature e di materiale di consumo, diffusi per l’annuale ricerca ADDE: 1.098 milioni di euro. «Finalmente – commenta Maurizio Quaranta, che ha illustrato gli andamenti in un incontro a Milano il 31 marzo organizzato UNIDI – con questo dato si torna a contendere alla Francia il secondo posto in Europa, dietro l’indiscussa leadership del mercato tedesco». Tutto ciò, nonostante il numero degli odontoiatri abbia definitivamente sfondato il muro dei 60.600 iscritti all’ordine, collocando l’Italia al primo posto tra i Paesi con il peggior rapporto dentisti/popolazione (1.003) contro i 1.200 /1.600 pazienti teorici per dentista degli altri maggiori Paesi europei. Il rapporto migliora se si riprende il dato pubblicato dalla Key-Stone di Roberto Rosso, che sancisce in 44 mila il numero degli odontoiatri esercenti la professione in circa 39 mila studi, come è stato rilevato incrociando i dati con l’agenzia delle entrate. «Il vero problema – commenta ancora Quaranta – è il contenimento dei neolaureati operato presso le università italiane (780), viste le stime di 1.300 studenti italiani in Spagna e circa 7.000 nelle università di uno solo dei Paesi dell’ex est europeo: la Romania».
Per fortuna, come nel resto dei Paesi europei, il settore degli odontotecnici rimane stabile in termini di numero di operatori e di laboratori odontotecnici. «Un dato – annota Quaranta – che evidenzia come il comparto odontotecnico, che per primo ha risentito della passata crisi, abbia reagito addirittura fondendosi, laddove sia risultato necessario, pur di ritrovarsi con strutture adeguate per investire in tecnologia. E se a prima vista a qualcuno può sembrare strano, si evidenzia come l’impresa artigianale abbia reagito investendo in tecnologia non per morire, ma arrivando addirittura a rafforzarsi». Sin qui il trend. Ma i numeri, cosa dicono? «I numeri – assicura Maurizio Quaranta – sono considerevoli se non addirittura, in alcuni casi, impressionanti. Pensiamo solamente alla radiologia digitale con 650 panoramici 2D venduti in Italia e ben 600 3D, dato quest’ultimo inimmaginabile solo nel 2013.Il tradizionale mercato dei riuniti è tornato a crescere, attestandosi sulle 2.500 unità. Ma proprio queste attrezzature, unitamente ai mobili da studio e da laboratorio, avranno un exploit nel 2016 grazie al superbonus del 140% contenuto nella Legge di stabilità del 2016. Il parco riuniti (e con esso i mobili) è tornato infatti a invecchiare dopo l’ingresso della direttiva CEE 93/42 e si stima che l’attuale installato abbia un’età media di 15 anni».
mar. 29 agosto 2023
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