La sindrome metabolica: la pandemia del terzo millennio e le implicazioni orali

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La sindrome metabolica: la pandemia del terzo millennio e le implicazioni orali

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mer. 21 dicembre 2016

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Una volta una delle pandemie più diffuse era l’edentulismo, nel terzo millennio l’edentulismo è un fenomeno sempre più raro. Quindi anche le problematiche gastroenteriche legate all’edentulismo, cioè alla malnutrizione, come le sindromi da malassorbimento, il cancro dello stomaco e del pancreas, l’infezione da Helicobacter, ecc., hanno cambiato volto: le stesse conseguenze che si avevano prima con l’edentulismo ora si vedono con l’ipernutrizione.

La vera e propria pandemia del terzo millennio, infatti, è la sindrome metabolica, una sindrome legata all’ipernutrizione sbilanciata e alla sedentarietà, la quale ha come elemento caratterizzante la presenza di obesità viscerale che nel cavo orale si traduce in obesità viscerale e salivare infiammatoria.
Questo termine, che di solito indica l’obesità addominale profonda, peritoneale, omentale, mesenterica, o anche detta centrale, in realtà è un accumulo di grasso in vari distretti del nostro corpo, caratterizzato dal fatto che è presente un infiltrato infiammatorio costituito da macrofagi attivati, capace di comportarsi come una ghiandola endocrina ectopica e quindi di produrre ormoni quali estrogeni, cortisolo, ecc. Questo grasso si distribuisce nel pericardio, sull’epicardio, nel mediastino, nel fegato, nel testicolo, nel perineo, nei muscoli e anche nel periarterioso. Per la sua presenza ubiquitaria non trascura nemmeno la ghiandola salivare che si infarcisce di grasso al pari di una vera e propria obesità viscerale salivare di natura infiammatoria. Dall’età infantile a quella adulta si perde circa il 50% di cellule secretorie sostituite da un grasso che risulta essere sempre presente dopo i 60 anni, ma il suo accumulo si anticipa in presenza della sindrome metabolica, nell’obesità e nella insulino resistenza; patologie oggi già riscontrabili anche nei bambini. I cambiamenti istologici e funzionali della ghiandola salivare portano a una diminuzione della secrezione di saliva, ma ancor di più alla diminuzione della alfa amilasi salivare, deputata alla digestione orale dei carboidrati complessi. Questi non più digeriti, arrivano nello stomaco rallentando la cinesi gastrica, alterando la corrispondente contrattività antro-pilorica e fermentando sotto l’azione dei batteri presenti nel cibo, con conseguente fermentazione batterica (Helicobacter pylory).

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